La Riviera di Chiaia è una delle zone più belle ed eleganti di Napoli. A partire dalla fine del settecento l’area dell’antica spiaggia di Napoli si trasformò gradualmente in luogo di residenza di alcune tra le più influenti famiglie aristocratiche napoletane. Tutta la zona fu interessata da un’intesa attività edilizia che portò alla costruzione di edifici di grande prestigio e di notevole importanza architettonica.
Tra questi spicca sicuramente Villa Pignatelli che rappresenta un modello, tra i più rilevanti, dell’architettura neoclassica napoletana. La villa fu costruita nel 1826 per Sir Ferdinand Acton funzionario della corte borbonica. Simbolo del prestigio aristocratico della famiglia inglese, in quel periodo la Villa accoglieva i personaggi più illustri in occasioni di feste e incontri mondani.
Nel 1841 la villa divenne proprietà dei Rothschild, ricca famiglia di banchieri tedeschi.
Nel 1867 fu acquistata dal principe Diego Aragona Pignatelli Cortes che ne fece la sua dimora arricchendola con una prestigiosa collezione di oggetti d’arte e fastoso mobilio. I Pignatelli furono nobili molto raffinati nei gusti e nei modi e trasformarono il luogo in un punto d’incontro culturale tra intellettuali e l’alta aristocrazia napoletana ed europea tanto da guadagnarsi l’appellativo di “seconda reggia di Napoli”.
Nel 1955 la duchessa Rosina Fici, vedova del Principe, con testamento pubblico disponeva il lascito della villa allo Stato italiano affinché fosse trasformata in un appartamento-museo.
Il complesso museale, inaugurato nel 1960, è da considerare l’unico esempio napoletano di casa-museo dove gli oggetti sono conservati solo in funzione dell’arredo e dell’abbellimento della residenza.
La ricca suppellettile che arreda la villa testimonia un particolare interesse collezionistico per le arti applicate: dai pregevoli argenti ai mobili ottocenteschi di rilevante qualità, dai candelabri in bronzo dorato agli orologi di manifattura francese, dai bronzetti alla raccolta di ceramiche e porcellane di diversa provenienza.
Inoltre tutti i mobili e l’arredamento furono commissionati perché fossero appropriate per ciascun ambiente.
Il monumentale colonnato della veranda, ispirato al modello dei templi di Paestum è opera dell’architetto P. Valente. L’ambiente, successivamente modificato, fu inteso come “giardino d’inverno” ed è oggi utilizzato per ospitare eventi espositivi, attività culturali e concerti.
La sala da pranzo, sobria ed elegante, ha la tavola sempre apparecchiata con il servizio di rappresentanza composto da argenteria, porcellane, candelabri in bronzo dorato, orologi riccamente decorati e bicchieri di cristallo con lo stemma della famiglia.
I vari ambienti del piano nobile sono denominati in base alla funzione e ai colori in essi predominanti.
Nella Sala Azzurra ci sono mobili napoletani del XIX secolo, splendide porcellane di Maissen e fotografie della famiglia Pignatelli nonché quelle autografate di illustri personaggi che frequentavano la villa.
Nella Sala Rossa, posta al centro della Villa, rivestita da tappezzeria in damasco rosso ha conservato intatto il suo aspetto fastoso. Oltre al ricco mobilio si ammira sul soffitto il dipinto di F. Oliva “Allegoria dell’Architettura” che reca al suo interno la pianta della Villa
Nella Sala Verde, oltre ad un pregevole pavimento in cotto dipinto, si conservano le porcellane più importanti dell’intera raccolta con pezzi di Vienna, Limoges, Sèvres, Chelsea, Meissen, Venezia e ovviamente della Real Fabbrica di Capodimonte.
La Biblioteca ha le pareti tappezzate da un parato in cuoio e pregevoli mobili con intarsi in tartaruga ed avorio di manifattura napoletane dell’Ottocento. Molte le opere d’arte presenti in questa sala tra le quali spicca il bronzetto raffigurante Narciso, opera firmata del genio napoletano Vincenzo Gemito. La Biblioteca conserva circa 200 volumi di letteratura italiana e francese, classici latini e pregevoli edizioni ottocentesche. Completano la raccolta 400 dischi di musica classica e lirica nonché parte della “raccolta del Banco di Napoli” composta da opere dei secoli XVI-XX in gran parte napoletane.
La Sala da Ballo costituisce l’ambiente più rappresentativo della Villa decorato da specchiere con cornici in legno intagliato e da lampadari in cristallo di manifattura francese. Le decorazioni sono ispirate allo stile “Pompeiano” con il tipico colore rosa e le scanalature della volta riprese dal modello delle antiche terme. In questa sala si conserva il busto del conquistador Fernando Cortes avo dei Pignatelli.
Lo splendido giardino che fa da cornice alla Villa ha un’estensione di circa 1 ettaro e fu progettato dall’architetto G. Bechi per il primo proprietario Sir Acton ricalcando la tipica struttura dei giardini inglesi. Le alberature sono disposte lungo il perimetro e alle spalle della villa in modo de rendere libera la splendida vista sul Golfo.
Nel padiglione in fondo al giardino è ordinato il Museo delle Carrozze che offre un complesso di esemplari napoletani, bolognesi, inglesi e francesi della fine del XIX e inizi del XX secolo nonché una ricca esposizione di finimenti e accessori per carrozze.
Michele Carneglia