The times they are a-changin – I tempi stanno cambiando. Parole in voga qualche decennio fa e giunte da oltreoceano fino a noi a ricordarci l’inizio di una nuova era e ad auspicare nuove speranze.
Le stesse parole ritornano alla mente nel momento in cui mi ritrovo ad osservare e cercare di decifrare quanto sta accadendo a Napoli. I tempi stanno dunque cambiando e ovviamente non mi riferisco ad improbabili miracoli o ai ricorrenti proclami dal vago sapore demagogico. Mi riferisco piuttosto alla percezione che si ha oggi di Napoli in giro per il mondo. Per troppi anni questa terra è stata giudicata e condannata al di là dei suoi demeriti e delle sue colpe che pure ovviamente sono state e sono ancora oggi tante. Per troppo tempo l’immagine che si è diffusa è stata associata alla negatività, al rischio, al pericolo, allo stereotipo e i mass-media, che non hanno mai amato Napoli e tanto meno i napoletani, con grande ipocrisia e gusto dell’inganno se ne sono serviti all’occorrenza per propinare la solita melensa e patinata immagine fatta di canzoni, barzellette, scippi, pacchi e paccotti, simpatia forzata e finte dichiarazioni d’amore che poco servivano alla causa ma in compenso facevano crescere l’audience e vendere qualche foglio in più; per troppo tempo dicevo l’informazione ufficiale ha contribuito a costruire nell’immaginario collettivo una città tutto sommato da evitare.
Oggi per fortuna le cose stanno cambiando. Piaccia o meno l’organizzazione di eventi sportivi e culturali degli ultimi anni hanno diffuso una bella immagine di Napoli nel mondo e in tanti l’hanno scelto come destinazione turistica. L’avvento dei social ha inoltre modificato la percezione stessa dei luoghi e lo scambio diretto di informazioni così come la condivisone delle esperienze di viaggio stanno liberando la città dai filtri e dalle ingerenze mediatiche tradizionali. E così anche chi per decenni ha utilizzato Napoli solo come passaggio obbligato per raggiungere altre mete turistiche oggi avverte la curiosità di fermarsi per farsi un’idea propria. Il risultato è che la nella stragrande maggioranza dei casi, le persone restano entusiaste per le sue ricchezze ma soprattutto sorprese nel constatare che la realtà, seppur non semplice e facilmente capibile, è ben differente da quanto pensato, immaginato o creduto di sapere fino ad un istante prima. Tante volte durante i tour incontro persone che sottolineano questo aspetto quasi a volersi giustificare per aver creduto per troppo tempo a quello che avevano visto ed ascoltato solo per abitudine; per essersi fidati troppo a lungo di quanti sconsigliavano di venirci descrivendo una città fatta solo di monnezza, ladri, degrado e crimine organizzato. Persone che ora imparano a cogliere altri aspetti, felicemente sorpresi e ben disposti a conoscerla almeno un po’ di più, pronti a recepirne le emozioni, le sensazioni e la vitalità per poi trasmetterle a loro volta ad altri e invitarli a cedere alla fatale attrazione.
I tempi dunque stanno cambiando e bisogna saper cogliere l’occasione contribuendo a rafforzare questa rinnovata immagine che si diffonde, affinchè il fatidico sasso nello stagno generi cerchi concentrici all’infinito. Un’ immagine che va oltre la cartolina per diventare sostanza attraverso un nuovo modo di rappresentarla e di raccontarla; attraverso idee nuove e coraggiose che non si limitano a “vendere” il prodotto seguendo i canoni classici ma che scelgono di “accogliere ed accompagnare” per mano i loro ospiti riuscendo a coinvolgerli e a renderli partecipi della forza e dell’energia che si sprigionano da ogni angolo, da ogni pietra, da ogni volto.
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