Il nucleo originario del complesso di Santa Maria Donnaregina fu costruito agl inizi dell’VIII secolo su una collinetta vicina alla cinta muraria della città e fu sede delle monache basiliane.
Dal 1264, anno in cui le monache abbracciarono la regola di Santa Chiara, il monastero divenne fondamentale per la monacazione delle figlie dei nobili napoletani e le doti portate dalle giovani nonché i lasciti testamentari arricchirono notevolmente il suo patrimonio.
Un ruolo fondamentale fu inoltre quello avuto della Regina Maria d’Ungheria che protesse il monastero dal potere episcopale e al tempo stesso fece grosse elargizioni in danaro. Soprattutto lasciò per testamento un grosso patrimonio in danaro, gioielli, libri miniati ed icone, eredità che permise alle monache di ricostruire la chiesa dopo che l’edificio originario subì gravissimi danni causati dal terremoto del 1293.
Nel XVI secolo in aggiunta all’originaria struttura venne edificata una seconda chiesa denominata Donnaregina Nuova. Le due chiese, quella medioevale e quella seicentesca, furono concepite originariamente come collegate consentendo alle clarisse di spostarsi senza uscire dai luoghi della clausura. I due edifici furono separati solo negli anni venti del Novecento anche se ancora contigue.
I due percorsi, quello medioevale e quello barocco, si completano formando una sinergia che conduce il visitatore in un percorso che attraversa un lungo periodo della storia dell’arte napoletana.
La chiesa antica (oggi denominata Donnaregina Vecchia) aperta al culto nel 1316 presenta originali forme gotiche e lo splendido monumento funebre di Maria d’Ungheria opera trecentesca di Tino di Camaino. Distesa sul sarcofago, la Regina giace vestita con il saio francescano quale segno della devozione all’ordine.
Straordinario è il coro delle Monache che conserva sulle pareti il più vasto ciclo di affreschi del ‘300 ancora presente a Napoli.
La nuova chiesa seicentesca consacrata nel 1669, è invece uno straordinario esempio di arte barocca. L’interno è a navata unica con sei cappelle laterali e una serie di affreschi, stucchi e marmi policromi che rendono un effetto di grande ricchezza decorativa.
Dal 2007 il complesso di Donnaregina con le due chiese ospita il Museo Diocesano di Napoli che rappresenta una tappa imperdibile per tutti gli appassionati di arte e cultura grazie ad una raccolta di immagini, sculture e oggetti sacri provenienti da varie chiese della Diocesi Napoletana. Opere dei più grandi artisti del tempo, quali Battistello Caracciolo, Jusepe de Ribera, Massimo Stanzione, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Francesco Solimena e tanti altri che hanno contribuito a rendere il Seicento il c.d. secolo d’oro dell’arte napoletana.